...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

martedì 19 novembre 2013

Non è mai troppo tardi

Quasi mi vergogno.
Per recuperare il tempo passato -meravigliosamente- a godermi la mia nuova vita ed a barcamenarmi tra i nuovi impegni e le nuove abitudini...ecco, per riprendere il giro e scoprire cosa mi sono persa ho ripreso a leggere i blog che seguo ormai da tempo, partendo da prima dell'estate, per essere sicura di non saltare nemmeno un passaggio.
Scopro così che mi sono persa questo:
                                    
                             

Così ringrazio chi mi ha nominata: Incasinatissima e Nonsense che leggo e letteralmente ADORO...

Ho scelto di svolgere i "compiti" assegnati con questo premio in modo differente:
Ho scelto di rispondere solo alle domande che mi sono state fatte, senza inserire ulteriori informazioni su di me, che tanto chi mi segue da un po ormai sa quasi tutto e si sarà pure fatto dù palle....

Comincio dalle 11 domande scelte da incasinatissima:
1. Segno zodiacale: Leone, di agosto pieno, leone senza ogni dubbio...ascendente bilancia, pure...

2. Gusto di gelato: non impazzisco per il gelato, di solito. Se devo scegliere, normalmente in gelateria opto per la granita...ma i gusti alla frutta, i classici fragola e limone, difficilmente sono battibili.


3. Squadra del cuore: Juveeeeeeeee, storia di un grande amoreeeeee




4. Vacanza ideale: ideale, cioè, la vacanza che sogno di fare un giorno, il giro degli Stati Uniti, quando avrò i soldi e abbastanza giorni di ferie per farlo...



5. Motto: senza dubbio quello intorno al quale ruota tutto il mio blog - ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno- 
6. Piatto preferito: lo spezzatino con le patate di Mamma Ro, senza ombra di dubbio.
7. Libro o film: l'uno e l'altro. Ma non i film dei libri, quelli no.
8. Sorelle/fratelli/figlio unico: un fratello di quasi 29 anni, Mattia (ora è un po cambiato...)


9. Genere musicale preferito: RR dice che sono esterofila, ha ragione in generale, ma per la musica lo sono anche di più, se possibile. Mi piace la musica inglese, i gruppi indieRock, mi piacciono i Placebo, i Muse, i Kasabian, i the Killers...sto su quei generi li. E poi c'è Robbie Williams, ma quella è un'altra  storia.
10. Mare o montagna: mare sempre. Anche in inverno. Ma sono una sciatrice e quindi montagna, per sciare e basta.
11. Pittore preferito: ce ne sono troppi, ne sceglierò uno su tutti: la mia mamma.


















Ed ora le risposte alle domande di Nonsense:

1. uovo oggi o gallina domani? Del doman non v'è certezza, scelgo l'uovo.
2. se potessi cambiare nick cosa sceglieresti? Fino a qualche mese fa non avrei saputo rispondere. Oggi dico DEFICIENTA, che è il nomignolo con cui -molto affettuosamente- mi chiama RR...ed a me fa ridere, sarà che ha ragione lui?
3. con una macchina del tempo, quale ricordo del tuo passato vorresti filmare per rivederlo oggi?bella domanda. Ammetto di averci pensato su un po prima di rispodere. Ho scelto, alla fine,  un natale di almeno 12/13 anni fa. Chissà perchè Mattia ed io, quella sera, avevamo deciso che avremmo aspettato Babbo Natale svegli, la sera della Vigilia...volevamo sfidarlo, forse, metterlo alla prova. Sta di fatto che si era in cucina a cincischiare quando sentiamo un rumore provenire dalla mansarda, corriamo su per le scale e troviamo il bagno invaso di pacchi, pacchetti, una bici rosa per me, me lo ricordo e la finestra che da sul tetto ancora aperta...con l'aria gelida che entra ed io e mio fratello che tremiamo dall'emozione.
Ora lo so che è stato mio papà, che aveva nascosto tutti i pacchi sulle scale all'esterno, che aveva aperto la porta d'ingresso della mansarda mentre mia mamma e mia zia ci distraevano in cucina, aveva riempito il bagno di regali e ci aveva fatto credere che Babbo Natale era appena scappato dalla finestra, che dalla fretta aveva dimenticato aperta. Non sono mai stata tanto semplicemente emozionata...

4. cosa c'è sul tuo desktop?  facile: loro. 


5: colore dello smalto preferito: non lo metto da un po, perchè ad RR non piacciono le unghie pittate ed io, che sono debole, rinuncio per piacergli un po di più. Debole e condizionabile. Ma lo smalto rosso lacca, quello, mi è rimasto nel cuore e punto, con calma e circospezione, a far cambiare idea anche ad RR, in proposito.

6. quante e quali chiavi nel mazzo principale?: contate adesso, 6. Una apre la porta d'ingresso, una il portone principale, l'altra il portone secondario...e delle altre 3 ignoro l'utilità. Devo chiedere ad RR stasera, effettivamente...

7. rumore preferito? Mi fa ridere Ridge quando russa pesantemente e mi piace la pioggia sul tetto della casa nuova...ma il rumore della pioggia nella mia casetta in Via Marconi è indimenticabile. Resterà per sempre quello il mio rumore preferito.

8. quale nome daresti ai tuo figli? lo so, lo so...ma non lo dico. Dico però che non chiamerò mai mio figlio MANFREDI, come vorrebbe RR, che ancora adesso non ho capito se scherza o è serio.

9. Hai qualche fobia particolare? Non so se è una fobia particolare, certo è una fobia: topi e pipistelli. Gli ultimi, in particolare, sono il mio incubo costante durante le passeggiate estive, di sera, con i cani...

10. stoico, cettico o epicureo? posso scegliere tutti e tre o nessuno?

11. se potessi scegliere un titolo di fantasia, assolutamente incontestabile, sotto al tuo nome, in un ipotetico biglietto da visita, cosa scriveresti? Nulla, sceglierei di non scrivere altro che il mio nome. E giuro che c'ho pensato. Poi ho deciso che GIULIA, può bastare.



Ora dovrei scegliere altri blog, che a loro volta dovrebbero rispondere ad 11 domande scelte da me.
Siccome però è passato tanto tempo dalla nomination, scelgo di scrivere qui sotto 11 domande alle quali potrà rispondere chi avrà piacere di farlo.
Scelgo di non scegliere nessun blog perchè li vedete quelli nell'elenco qui accanto? ecco, io li leggo da un pò e se non lo avete ancora fatto, andate a conoscere quelle persone, il loro talento per la scrittura, le loro sfumature e non le lascerete più.


a voi le mie 11 domande:

1. quel qualcosa che porti sempre con te
2. devi scegliere un libro, uno solo,da consigliare, quale scegli? 
3. quella cosa che ti riprometti sempre di fare, ma non hai ancora fatto
4. il personaggio famoso che vorresti conoscere
5. una città nella quale andresti a vivere
6. l'ultima chiamata fatta e l'ultima ricevuta sul tuo cellulare 
7. il primo, primissimo pensiero, quando scendi dal letto al mattino
9. la canzone che va in loop nel tuo ipod?
10. quella cosa che quando la fai pensi: "sembro mia mamma/mio padre"
11. cosa stavi facendo un attimo prima di leggere questo post?






sabato 16 novembre 2013

Attenzione: post dal contenuto scurrile...

Sono annegata nel miele e nello zucchero della mia vita.
Sono annegata così nel profondo che per un attimo mi sono dimenticata che il mondo è pieno di stronzi, ma sopratutto è pieno di stupide... 
O viceversa? 
Così l'altro giorno ci si messaggiava con questa biondissima amica che dire che è incasinata è davvero riduttivo, ci si messaggiava e lei conclude dicendo:" certo che noi donne siamo proprio sfigate, io che mi incasino con X, lei che sta male per Y, l'altra che piange per TIZIO, quella li che malgrado le corna sta ancora dietro a SEMPRONIO"....
Così io li per li la assecondo 
-eh si, al mondo ci sono un sacco di stronzimerda-
e poi, però torno alla mia teoria sulla sindrome di Candy Candy e mi chiedo, come spesso succede quando affronto codesto scottante tema: dove finisce la loro colpa ed inizia la nostra?
Cioè, fino a che punto è un uomo ad essere stronzo e non noi donne ad essere fesse?
C'è o non c'è, quel confine che oltrepassato ci rende dei pupazzi patetici nelle mani del primo burattinaio che passa?
Poi mia suocera l'altra sera mi dice: "gli uomini mascalzoni -perché lei è donna di classe- esistono perché esistono le donne deboli"...
Sarà vero? 
Ci rifletto da giorni.
Perché io non mi sono mai sentita debole, fragile forse, ma mai debole...eppure negli stronzi io ci sono incappata più e più volte. 
Allora forse il problema non sta nell'inciampare sul l'ennesimo stronzo non raccolto sul marciapiede, forse la colpa è incaponirsi al punto da perdere il contatto con la realtà: quando uno è stronzo è stronzo, mi pare così ovvio!
È davvero così ovvio?

Così sono giorni che penso alla mia amica biondissima ed incasinatissima e mi chiedo se infondo non sia solo colpa sua, se è in quello schifo di situazione. 
Mi domando se poi non sia un po vero, che a noi donne piace il melodramma, la malinconia che ci culla quando ci abbandoniamo al pensiero di un amore tormentato. 
Mi domando se non sia vero che più uno è stronzo, più la storia è impossibile, più ci tratta male, più ci fa soffrire e più ci incaponiamo.
Sacrosanta verità, questa, o luogo comune?

Perché quando una vive una bella storia serena ed appagante, mi rendo conto, è facile giudicare: è stronzo=lascialo perdere. 
Ma mi sforzo di riemergere dalla mia appiccicosa felicità e di ripensare alla me dell'anno scorso, quella che usciva la sera già con la tristezza incollata addosso, quella che poi tornata a casa si trascinava la frustrazione per giorni, perché il tempo passa, anche per la mia amica biondissima e la sua cricca ed i principi azzurri sono sempre più invisibili ad occhio nudo e non prendiamoci in giro, quando hai +30 anni circa, la paura di restare da sola ce l'hai eccome, anche se solacontestessa stai bene, non è solacontestessa che vuoi passare il resto della tua vita...
Incaponirsi o non incaponirsi? Questo è il problema...
E sopratutto: incaponirci ci rende donne forti e tenaci o donne deboli e vulnerabili?


sabato 9 novembre 2013

Riflessioni dal gabinetto

                           



C'è che ho 32 anni, una casa di proprietà, un uomo non bello, ma fascinoso oltre misura, due cani, una macchina, un lavoro a tempo indeterminato, 5 o 6 kg di troppo, qualche doppia punta, un paio di brufoletti, una borsa chanel, una balenciaga, un iPhone e un ipad, il cellulare aziendale, il ROOMBA...
E 3 amiche.
Ieri ero ad una cena di compleanno e l'ho realizzato con una chiarezza dirompente, disarmante e se vuoi violenta, perché dopo ho pianto un po'.
E stanotte ho fatto gli incubi.
E stamattina ne sono certa come non mai.
Ho 3 amiche nella vita e non dirò "ho solo 3 amiche" perché sono tante, più di quante potessi sperare di averne, di così sincere...
Ho 3 amiche e sono fortunata.
Così stamattina, in bagno, pensavo.
E si, sono fortunata.
Ieri ho pianto per quello che pensavo di aver "perso" e che ho realizzato di aver perso a quella cena di compleanno. 
Oggi sorrido perché ho.
Grazie a Chiara, Cristina e Justine per esserci, anche se ho un carattere di merda.


domenica 22 settembre 2013

Accomiatarmi da lei

Sono falsa. E sono ipocrita.
Ho scritto che lasciavo la mia casa ad una ragazza carina e che andava bene così.
E allora perché è da ieri che piango?
Ieri ho saputo che lei ha già traslocato e con la notizia è arrivata la crisi.
E con la crisi le lacrime, a fiumi.
Si, lo so, sono solo cose, come dice RR e si, lo so, è ridicolo che io pianga perché non ho nemmeno avuto il tempo di salutarla, che lo so che è solo una casa, sono solo 4 mura senza vita...
Ma io avrei voluto salutarla lo stesso. Mi sarei seduta per terra, in mezzo alla sala e mi sarei presa dieci minuti per dirle arrivederci. Mi sarei presa il tempo per ringraziarla di avermi protetto ed accolto, avrei pianto un po nella nostra solitudine e poi -forse- sarei stata capace di chiudermi alla spalle quella porta senza più voltarmi indietro...
Ed invece sono qui che piango, nella casa bellissima che é casa mia ora e che divido con un principe azzurrissimo e mi sento una stupida a pensare che ora vorrei solo poter entrare in quella casa quando voglio e non posso farlo. Perché è casa mia, ma non è mia. 
E se anche sono solo cose, questa separazione mi fa stare male come non pensavo. 
Perché l'ho evitata, quella casa, per tutti questi mesi. 
Ho fatto finta che fosse normale, ne ho parlato poco e con una strana serenità, a guardarmi indietro adesso. 
Si chiamano meccanismi di difesa?
Cazzate.
Mi sono solo corazzata in attesa del colpo che sapevo sarebbe stato sferrato ed è arrivato ieri, al momento di fare l'inventario per i mobili, quando ho capito che avrei dovuto farlo a memoria, perché lei dorme nel mio letto, mi paga l'affitto e li dentro, io, non ci posso più entrare.
Sono un'ipocrita che fingeva -con se stessa- che andasse tutto bene. 
Sono stata ipocrita a scrivere che ero contenta che andasse a lei, anche se sono contenta davvero, perché io sono dove dovrei essere e quella casa non potrebbe avere inquilina migliore...
E allora, perché piangi?

sabato 21 settembre 2013

Quando si diventa grandi

O forse il titolo dovrebbe essere: quando si diventa grandi?
Si perché c'è una bella differenza tra l'ammettere di esserlo ed il chiedere a se stessi se lo si è diventati.
Ed è così che lunedì ho comprato casa. 
Anzi, lunedì ho comprato un debito. Trentennale.
Tra trent'anni avrò anche la casa che si accompagna al debito.
Ed il bello è che l'ho amata, vissuta, ho pianto rannicchiata in ogni angolo di quella casa, ho dormito su quel divano sogni beati ed incubi e poi mi sono trascinata a letto, alle 5 di mattina, per quel corridoio così famigliare, fino a quel letto ed a quel piumone che tante volte mi ha fatto da bozzolo.
Ho scelto di farla mia dopo 6 anni che già lo era.
E ho scelto di farla mia nel modo più rappresentativo.
La ristrutturazione del mio nido è stato il makeover più intimo che io abbia mai fatto, mille anni lontano dal più drastico taglio di capelli, ogni mobile, piastrella, rubinetto di ogni bagno è mio come non ho mai posseduto nulla oltre a me stessa ed è stato scelto perché mi facesse sentire a casa come solo quella casa potrà mai fare.
Ora che quella casa è mia davvero la lascio ad una ragazza carina. Ha un cane, anche lei. E quella casa ha bisogno di un cane, perché Ridge le mancherà.
Quando è entrata per vederla sul volto le si è allargato un sorriso e ho capito che sarebbe stata lei l'inquilina di quella casa. Gliel'ho detto, che è fatta con amore, che l'ho costruita per viverci e che ogni pezzo di quella casa rispecchia un pezzo di me.
Così si diventa grandi? Facendo delle scelte.
Scegliendo i colori dei muri di una casa che non abiterai mai, più, forse mai più. Decidendo di vivere con l'uomo della tua vita, dei tuo sogni, andando incontro all'ignoto con lo slancio di un'adolescente, chiudendo un capitolo della tua vita così grande che alla fine sei sudata per lo sforzo.
Così si diventa grandi, sapendo che si è fatta la scelta giusta, ma non riuscendo a resistere...che ogni volta che si passa lì sotto lo sguardo sale fino a quel balcone al terzo piano, sulla bocca un sorriso e gli occhi pieni di lacrime.
Ciao Via Marconi 11, mi mancherai.


Ecco la mia piccola cucina.

sabato 14 settembre 2013

Volevo dirvi che:

Mi manca scrivere
Mi manca il blog e mi mancano le persone che per un po l'hanno popolato.
Mi manca leggere e leggervi.
Mi manca sedermi sul divano con l'ipad, una candela accesa ed una tisana e mi manca il ticchettio dei tasti dell'ipad. Quella melodia che si crea solo quando i pensieri mi escono dalle dita.

Riscriverò.
Ricomincerò a leggere ed a commentare.
Devo solo uscire indenne da questo momento.
Lavoro, solo lavoro. Che non si vuole allarmare nessuno.
Devo solo uscirne.
Ma mi siete entrati nel cuore e nel sangue e vi penso.
Volevo dirvelo.

lunedì 12 agosto 2013

Pensieri da vacanza

Favignana. E noi.
Svegliarsi tardi, pedalare insieme, mare e sole. 
Noi e basta.
L'iPod, libri e noi.
L'odore dell'olio abbronzante, a me sembra albicocca, forse è pesca.
"I pilastri della terra" era tanto che volevo rileggerlo, il rumore lontano della musica che suona nelle tue cuffie.
Il caldo, sembra insopportabile, ma so che mi mancherà.
Infradito di gomma su questi scogli appuntiti, noi in equilibrio precario.
Schizzi di acqua chiarissima.
Cene di pesce e vino bianco.
Sceglilo sempre tu per me, io non capisco niente di vino, con te andrei sulla luna.
Il segno dell'abbronzatura è sempre più netto. Ho sempre avuto le mani ed i piedi  così neri, non essere geloso.
Vorrei un cappello di paglia, anche una borsa di paglia.
Vorrei svegliarmi ogni giorni con il profumo del pane caldo che viene da quel forno la...
I capelli non stanno mai in ordine, al mare.
Chignon, orecchini grandi e "che bella che sei" e la mia smorfia, come risposta, che non ci credo e lo sai.
Parlare sempre, parlare tanto, parlare di tutto.
C'è sempre qualcosa da dire.
Abbiamo sempre qualcosa da raccontarci.
Aperitivi e spriz, dividere tutto a metà. 
Un morso di tartina a testa.
Con te mi diverto sempre.
Con te rido sempre.
Pedalare dietro di te, in cerca di un nuovo mare, all'inizio di un altro giorno. Sbaglio o fa più caldo del solito?
Sbaglio o non mi sono mai sentita più felice?




martedì 30 luglio 2013

Quando è successo?

Quando ho iniziato veramente a sentirmi a casa in questa casa non mia?
In questa casa sua, mia, nostra, loro...

Stamattina mi rigiravo nelle lenzuola di quel letto che fino a poco prima non era mio e pensavo che, quant'è che  vivo qui in pianta stabile?
Ancora troppe volte chiamo questa la casa di RR e quella in Via Marconi la MIA. dopotutto, però, quella è la mia casa e questa è sua....se non altro in termini di possesso notarile, no?
Però qui mi sento a casa, il più delle volte.
RR ha aiutato il mio inserimento lasciandomi carta bianca in modo commovente.
Prima del mio avvento era una casa molto minimal, bellissima, ma fredda....
Così ha lasciato che io portassi la mia poltrona


e la mia lampada vintage, ha lasciato che riempissi la libreria di tutti i miei -troppi- libri ed ha accettato di comprare la libreria SAPIENS CHE ho sempre tanto voluto...


È questo che succede quando si incontra la metà della mela?
L'anima gemella?
Succede che ti svegli una mattina alla vigilia del tuo compleanno rendendoti conto che questa realtà nella quale sei stata catapultata con una violenza inaudita è quello che hai aspettato per tutta la vita.
Una spaventosa normalità, una inquietante semplicità di vivere, semplicemente vivendo e vivendosi.
La naturalezza del fare progetti per domani, per l'anno prossimo, per quando saremo vecchi.
Senza miele, senza esagerazioni, solo accettando che doveva andare così. Che poteva accadere prima, ma è accaduto adesso e l'importante è che sia accaduto.
Ogni tanto mi gira la testa e devo fermarmi per riprendere fiato.
Le cose nella mia vita sono cambiate troppo in fretta, talmente in fretta da darmi le vertigini.
È come quella volta che da bambina ho trovato, non so dove, il coraggio di salire su quel trampolino altissimo. 
Facevo la spavalda ma morivo di paura.
Arrivare in cima è stato semplice, accompagnata dalle grida degli amici, dall'adrenalina o chissà.
Poi, mano a mano che mi avvicinavo al bordo, per spiccare il salto della gloria fanciullesca, la paura...
È troppo alto, non mi butto.
Adrenalina vs paura fottuta.
Poi la sento, quella voce. Lui c'è sempre quando ho bisogno.
"Buttati Bimba, ci penso io a te..."
Papà.
Come quella volta, anche in questo salto mio Papà è lì sotto pronto ad afferrarmi.
Questa volta sul ciglio del trampolino ci sono a trent'anni.
Ad aspettarmi, sotto, non più i compagni di giochi ma il compagno di vita.
Mi butto. A tirarmi fuori dall'acqua ci sono RR ed il mio papà.

Mi stropiccio gli occhi addormentati, RR esce prima di me al mattino, è in bagno a farsi la barba, sento il ronzio del rasoio elettrico.
Buon primo mese di convivenza Giulia.

mercoledì 24 luglio 2013

il fondo del barile


Mi succede spesso, negli ultimi giorni, di leggere molti blog, blog di persone che mi piacciono, che mi piace come e cosa scrivono. Spesso non riesco a commentare, il più delle volte perchè l'iphone e blogger non sono sempre in perfetta sintonia...ma leggo, penso, immagazzino e penso, penso...l'ho già detto che penso?

 Sta di fatto che sempre più spesso mi capita di leggere di queste mie amiche, troppo spesso in difficoltà e penso a me, a quella che sono ed a quella che ero.





Cerco di non crogiolarmi dentro questa glassa appiccicosa di nauseante felicità. Cerco di realizzare, con lucido distacco, che questa serenità è un miraggio, al quale tutti aspirano, certo, ma che è scivolosa come una saponetta bagnata. So che il mondo si rovescia in un istante, so che tutto cambia in modo repentino e che spesso i cambiamenti sono violenti più di uno schiaffo in faccia...
quindi mi ancoro, con unghie e denti, a questa sensazione di benessere, trattenendola per me, in me, finchè c'è, confidando che resti.










Ma non è sempre stato così. Ci sono passata, in mezzo alla tempesta.
Tempesta tumultuosa, feroce tempesta.
Ho camminato nel buio, con la sola voglia di dormire per non pensare, per non ricordare, per non sentire quel dolore.
Ho pensato che "non mi sarebbe mai passata".
Ho creduto di  non poter essere felice mai più.
Ho sentito di non avere più speranza.
Ho creduto che fosse tutto perduto.
Mi sono sentita morire, ho sentito quella morsa di dolore in mezzo al petto, ho sentito quella pugnalata al cuore e quel dolore lancinante e maledettamente persistente.
Ho provato a scappare, anche fisicamente, da tutto e da tutti.
Ho creduto che un altro mondo, un'altra vita, mi avrebbero salvata.
Ho pianto fino a non riuscire più ad aprire gli occhi troppo gonfi.
Ho smesso di piangere per lo sfinimento e forse è stato peggio.
Ho odiato sinceramente, più di tutti me stessa, perchè non volevo odiare, perchè non ho mai voluto farmi dominare dalla rabbia e dal rancore.
Mi sono fatta dominare dalla rabbia e dal rancore, nonostante gli sforzi.
Mi sono fatta dominare dalla disperazione,
mi sono fatta dominare dalla solitudine, che mi è sembrata un compromesso accettabile con la mia tristezza.
Mi sono fatta dominare dall'infelicità, mi sono rassegnata ad accettarle, infelicità e solitudine, come compagne della vita che mi aspettavo.
A 30 anni ho toccato il fondo nel modo più bieco, triste, assoluto.
A 30 anni ho visto il buio di una vita che disprezzavo.
E poi sono risalita.




lunedì 15 luglio 2013

Questione di voglie

 
ho un irrefrenabile voglia di COSE.
Dove per "cose" si intendono oggetti di qualsivoglia natura, a cominciare da quella meraviglia tecnologica sopra, che è diventata in breve - brevissimo- tempo il mio unico pensiero ed unico e solo oggetto del desiderio.
Il primo, primissimo, giorno di università, facoltà di lettere di Torino, una docente disse, e non me lo dimenticherò mai: "ogni cosa ha il suo nome"...e da allora, mi sforzo di non chiamare mai nulla con la parola "cosa", ma di cercane sempre un sinonimo appropriato o, per meglio dire, il suo vero nome.
Bhè, vero è che in questo momento, ho talmente tanta voglia di possedere oggetti, che il modo migliore per classificarli è, appunto, ammettere che vorrei un sacco di cose.

Il Robot aspirapolvere versione PET è arrogantemente e violentemente in cima alla lista.
Come mai io non ce l'ho?
Come ho fatto a vivere con un cane per 5 anni senza il Robot4Pet?
e sopratutto, come posso pensare di vivere ora, che di cani ne ho due, senza?
voglio, fortissimamente, il Robot aspirapolvere.
Lo so che l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del Re, ma io so, con assoluta certezza, che la mia vita sarebbe migliore, con....

A voi non capita mai?
non vi capitano mai quei periodi che comprereste di tutto senza avere, però, effettivamente, bisogno di nulla?
Mi succede durante i saldi. Magari passo tutto l'anno a dire che avrei bisogno di camicie per il lavoro, o di un paio di scarpe nere, chessò (le famose scarpe nere che servono sempre...), poi entro nei negozi durante i saldi e ne esco a mani vuote.
Mi irrita questa cosa che il più delle volte i negozi tirano fuori i resti più resti più arcani e più rancidi del fondo dei loro magazzini...e finisce che non compro niente.

Quindi mi sono riproposta di comprare, nei saldi, solo abbigliamento che davvero mi serve:
Giacche per andare in ufficio, ma di quelle lunghe, taglio da uomo, che sennò non le metto.
Camicette, anche quelle più maschili possibile...
Ed un paio di scarpe, basse, con il lacci, una cosa tipo questa: 
Praticamente, al lavoro mi vesto come un uomo....

Allora, mi servono -non- una borsa per il mare.
Non mi serve una borsa per il mare. Ne ho una comprata lo scorso anno a rigone rosa e panna, che però è in qualche scatola vittima del trasloco...ed al solo pensiero di dover ravanare negli scatoloni mi viene un attacco di colite fulminante.

Mi servono un paio di sandali argento.
Mi servono davvero, però, che ad agosto ho un matrimonio, ho comprato (low cost forever, I ❤ asos) questo vestito, ed una pochette argento a specchio e non so cosa cavolo mettermi ai piedi.


Ho portato in dote ad RR la wii con la balance board, ma wii fit, zumba fitness ecc non mi sembrava giochi adatti a lui, così ieri sono andata in un negozio di video game ed ho dato fondo alle mie finanze comprando giochi di calcio, tennis ed altra roba molto mascolina...morale: ieri sera abbiamo fatto le ore piccole in una sfida tra Boris Becker e Maria Sharapova (almeno nella finzione, fatemi essere magra, figa e bionda!)

- qui potete ammirare Maria intenta a faticare sul campo da tennis che l'ha resa famosa, povera lei-

Comunque, ha vinto RR, anche se io mi sono difesa bene, vincendo anche qualche game, fracassandomi un polso contro il muro nel goffo tentativo di fare un rovescio troppo realistico, sfiorando pericolosamente il naso di RR con il controller troppe volte e pestando spesso e volentieri le zampe del povero Ridge (Rocco, che la sa lunga, è stato cautamente sotto il tavolo tutto il tempo).

Partenza per Favignana prevista per il 6 agosto. Anche per il mare ci sarebbe una wish list...
Ho scoperto che amo follemente i costumi della tezuk
Ne ho già 3 all'attivo, che ho comprato quando potevo permettermeli ( quando ero ricca, come dice mia mamma)... Ma la vacanza ci costa già abbastanza, quindi niente costumi.

Imporrò a me stessa uno sforzo inumano per non portare troppi vestiti, tanto alla fine si mette sempre la metà di quello che si porta ed in aereo le limitazioni di peso della valigia sono per me una limitazione per l'anima...quindi porterò qualche vestito lungo, che fa figa di brutto e non impegna, e poco altro...
Forse potrei regalarmi un paio di sandali tipo questi:

Voi quale mi consigliate? Aiutatemi a scegliere.

E quindi, vista la piega frivola che ha preso questo post, visto che si parla di voglie irrealizzabili, tipo essere come la Sharapova...RR, mi leggi? Ti ricordi che il 7 agosto é il mio compleanno?


Avrà fatto effetto il messaggio (poco) velatamente subliminale?

martedì 9 luglio 2013

perchè se ho un pregio, ammesso che io ne abbia uno, è l'originalità




E non mi vergogno ad ammetterlo, in questo periodo sono un po carente di ispirazioni narrative, così il post -bellissimo!- di Nonsensa casca, come si suol dire, a fagiolo su questo mio terreno arido di idee...
sono tutta amore, cani e traslochi, cosa vi devo dire. Faccio schifo.
L'idea è quella di questa carrellata di foto che parlano di me, raccontano di me, della mia vita e di ciò che più amo (e di chi più amo). Esco parzialmente dall'anonimato visivo, mostrando il mio faccione anti fotogenia all'ennesima potenza.
Ciao, sono Giulia e questo è il mio Phototest



1. Una foto di me un anno fa
come si può invecchiare, in dodici mesi...!!!!!

2. Una foto che ti rende felice
Le vacanze con la mamma, quelle si che mi rendono felice. Qui siamo ad Ischia e la mia mamma è venuta malissimo, i geni della non-fotogenia li ho senza dubbio presi da lei. Se sa che ho divulgato in rete una sua foto mi uccide.

3. Una foto dell'ultimo posto dove sei stata in vacanza
Se per vacanza si intende anche un week end, allora eccolo, lo scorso fine settimana con RR a "Collisioni" a Barolo, tra musica e libri.

4. Una tua foto (anche io come Nonsense interpreto come "scattata da me")
Ridge Ridge Ridge ed ancora Ridge. Rullino fotografico dell'iPhone saturo di Ridge. Potete biasimarmi con cotanta bellezza?

5. Una foto che ti fa ridere
non è una vera e propria foto, ma è nel rullino foto quindi per me lo è...e poi mi fa ridere di brutto ogni volta, quindi vale! ecco.

6. Foto di qualcuno che ami

Ridge e Rocco, ma solo perché non ho foto che "celino" il
Volto di RR, altrimenti metterei lui...non parliamone, poi, se avessi un pargolo.

7. Una tua foto da bambina
1982, circa...

8. Una foto dei tuoi migliori amici 
Barcellona 2013

9. Una foto di te con qualcuno che ami
Banalmente Mattia, il
mio primo amore, quando avevo 4 anni ed il grande amore che dura da 28 anni...

10. La foto di una delle ultime
Feste a cui sei andata 
Aggrappata al bicchiere come
non bevessi da anni, alla festa per la
vittoria del campionato della squadra di RR e mio fratello.

11. Una fotografia di qualcosa che ti piace fare 
Magnare, ti pareva... Ma la colazione fuori, la domenica, mi cambia la giornata.

12. Una foto in cui i tuoi capelli sono belli
Febbre a 39,5 e piega perfetta...

13. Una foto di una notte che hai amato
Addio al nubilato di Cristina, una notte e due giorni che ho amato

14. Una foto dove eri felice 
Sono schifosamente felice ultimamente. Questa è di due giorni fa...