...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

martedì 21 maggio 2013

#tisaluto



In Italia l'insulto sessista è pratica comune e diffusa. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.



Spesso abbiamo subito commenti misogini, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.



In Italia l'insulto sessista è pratica comune perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all'umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.



Ma il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto.



A gennaio di quest'anno il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto.
Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.




L'abbandono in massa del campo è un gesto forte. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo.

L'abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.



Pensate se di fronte a una battuta sessista tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.



Pensate se donne e uomini di buona volontà non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).
Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo, usando due semplici parole: #tisaluto.


Sarebbe un modo pubblico per dire: noi non ci stiamo. O rispettate le donne o noi, a queste regole del gioco, non ci stiamo.


Se è dai piccoli gesti che si comincia a costruire una società civile, proviamo a farne uno molto semplice.
Andiamocene. E diciamo #tisaluto.






E nella versione maschile da Lorenzo Gasparrini.


Se ti va, copincollalo anche tu!

lunedì 20 maggio 2013

Io, Lui e l'educatore cinofilo.

Sabato RR ha dato l'acconto per un armadio.
Perchè se è vero che la sua casa su due piani è bella bellissima, se è vero che il bagno ha il doppio lavandino ed una doccia che sembra un spa...
E' anche vero che RR è un vanesio che ha quasi più vestiti di me (Ho detto quasi, si badi bene...) e che negli anni, diciamo, si è un po preso i suoi spazi, in casa sua...invadendo tutte le stanze a disposizione.
Tutte, meno una.
Quella è mia.
Dice che non lo sapeva e che un po lo sapeva, che la lasciava li per me.
Sabato ha dato l'acconto per l'armadio che va li, in quella stanza.
Si illude, ovviamente, se crede che mi basti un armadio...
ma per ora va bene così.
Lo voleva in pronta consegna.
Ma i 30 giorni per la consegna a me sono sembrati un tempo ragionevole...
stiamo già correndo sufficientemente veloce.
Quindi, a rischio di sembrare stucchevolmente ripetitiva, mi tocca ripetermi: va tutto bene.
Sto cercando di imparare a chiamare casa SUA casa NOSTRA...ancora non mi viene, mi ci sento ancora un po ospite, ma certamente le cose cambieranno quando inizierò a portare li un po della mia roba...quando potrò mettere le mani in quei cassetti ed in quegli armadi e riordinarli alla perfezione come sono la maniaca ossessivo-compulsiva che sono può fare ( immaginatemi con una faccia tra il maniaco ed il perfido, mentre scrivo questo...).

Quindi va tutto bene, sono felice...RR russa tantissimo di notte, ma non mi da per niente fastidio. Sono felice.

I cani, felici, lo sono un pochino meno.
Dopo i primi approcci - ed i primi morsi- è emersa prepotentemente la necessità di rivolgerci ad un educatore cinofilo. Cesar Millan non era disponibile quindi ci siamo accontentati di Alessio, cicciotto paciarotto, ma rassicurante.
Li ha lasciati liberi di giocare (poco), dominarsi ( leggi: il mio che cerca di montare il suo), mordersi (leggi: il suo che si fracassa le palle di farsi sodomizzare e cerca di azzannarlo alla giugulare. Leggi ancora: per fortuna che il suo pesa 15 kg contro i 28 del mio, cuore di mamma...)
e dopo un attento studio ha emesso la sua sentenza: il problema, ovviamente, è il mio cane.
E' il mio perchè da sempre è un iperattivo.
Lui corresaltamordeabbaiapiangegiocasbava a ripetizione.
Che se cercasse di dominarlo per qualche minuto, giusto per stabilire le gerarchie, andrebbe tutto bene. E' che no, a lui non basta qualche minuto, lui lo monta ad oltranza, fino al reciproco sfinimento.
Capirete che pensare di farli vivere sotto lo stesso tetto allo stato attuale è improponibile.

E quindi ecco cosa propone Alessio:
- castrazione chimica del mio. Dura sei mesi, non è invasiva e lo aiuterebbe anche in questo suo bisogno ossessivo di dominanza...cioè, che lo so che solo la parola castrazione suona male, ma in questo caso sarebbe benefica per il mio cane, lo aiuterebbe ad abbattere lo stress. Valutiamola, insomma.
- esercizi di socializzazione per tutti e due ( 5 lezioni 150 euro... onesto?)
- rieducazione dei "vizietti" del suo: non si dorme sul letto, non si sale sul divano, non si prende cibo dal tavolo, si può stare soli in casa qualche ora....

Alla fine della prima lezione con Alessio, RR mi ha detto che, nella peggiore delle ipotesi, c'è sempre la possibilità di lasciare definitivamente il suo cane ai suoi genitori.
Io ho trovato bello che l'abbia pensato...
non perchè trovo bella l'idea di lasciare il cane ai suoi genitori, ma perchè amo il fatto che lui metta la nostra felicità davanti alla sua.
Ma detto tra noi io non voglio nemmeno prendere in considerazione questa opzione. Perchè io non vorrei dover rinunciare al mio cane e non posso pensare che lui debba rinunciare al suo.
Quando inizieremo il nostro percorso insieme, sotto lo stesso tetto, sarà tutti insieme:
lui, io, i cani...e l'educatore cinofilo, al quale ho già riservato una stanza con bagno....

giovedì 9 maggio 2013

testa VS cuore

and the winner is???...

ve lo dico alla fine.

E' un mercoledì mattina come tanti, quello di ieri. Tornavo come al solito verso il mio ufficio, dopo aver parlato per ore con il solito cliente (scontento), un po stralunata, un po stanca, con il solito senso di angoscia che mi accompagna nei momenti in cui la regina delle seghe mentali si impossessa di me.
Suona il telefono, è Papà.
- puoi venire un attimo a casa tua? c'è l'idraulico, dobbiamo decidere a che altezza mettere il soffione della doccia...-
- si, cinque minuti e sono li...-
ansia, ansia, ansia...

La casa è ancora un cantiere, ci sono calcinacci per terra, secchi, martelli e tanta polvere.
Hanno controsoffittato, non lo sapevo, hanno anche già forato il cartongesso dove ci saranno i faretti.
Verrà bellissimo, una volta finito.
Papà mi fa da cicerone -vedi? i faretti qui li abbiamo posizionati così, di la, cosà...-
sento una fitta alla bocca dello stomaco.
- in questo bagno, invece, vedi? abbiamo pensato di fare questo e quello...cosa ne pensi?-
annuisco, lo sento appena.
"ora glielo dico, glielo dico...ora o mai più"
non piangere, non piangere...
troppo tardi. Come sempre le mie lacrime vivono un' esistenza parallela alla mia.
Decidono da sole, sono incontrollabili. Maledette.
- Ecco, vedi Papà, è che quando tutto va bene, deve sempre succedere qualcosa, deve esserci una difficoltà...-
Papà è un apprensivo.
Non è sempre stato così, ma dopo la malattia di mio fratello qualcosa è cambiato, in lui. Glielo vedi infondo agli occhi, che vive in apprensione...
-Cosa succede? problemi con RR?...-
Diglielo, ora!
- No, anzi...va tutto bene, solo che...-
E da quel momento le parole sono un fiume in piena.
Gli dico tutto, senza riuscire a smettere di piangere.
Ed ad ogni lacrima il nodo alla bocca dello stomaco si scioglie un pochino...
Poi arriva il suo silenzio. Lunghissimo, assordante. Di quei silenzi che stridono come le unghie sulla lavagna, di quelli che ti fanno correre i brividi lungo la schiena.

- Se questo ragazzo ti rende felice, Giulia, se pensi che questo sia quello che vuoi, se ti rende serena allora fallo-
ed io piango ancora, forse ora piango anche di più.
Perchè lui è un grande uomo meraviglioso, che ha sempre e solo voluto la mia felicità ed è per la mia felicità che mi sta ristrutturando casa e sempre per la mia felicità ora fa marcia indietro, cambia priorità e mi dice
- dov'è il problema, bimba? si fanno i lavori con tutta calma e poi si affitta...e se anche non si affitta per un pò, dov'è il problema bimba?...-
Il problema esiste solo nella mia testa, scema come al solito.
Il problema sono i dubbi che mi creo, le ansie dalle quali mi lascio schiacchiare, i sensi di colpa che lascio che mi attanaglino.
Ma la verità è che non potevo sperare che la mia vita prendesse una piega migliore.
Anche se mi fa paura, dopo così poco tempo, progettare una convivenza con questo uomo fantastico che ha tutto per essere quello giusto, ma io cosa ne so, infondo, se lo è oppure no?
perchè la vita è una partita a poker, giusto? mi butto, corro il rischio ed intanto mi godo l'ebrezza dell'adrenalina...

Nel pomeriggio il telefono suona ancora. E' mamma.
- Papà mi ha detto. Non piangere, non sono queste le cose per cui si piange. fai quello che ti dice il cuore-


E quindi? the winner is????..................
il cuore.
Amici, vado a vivere con RR.


lunedì 6 maggio 2013

ad ogni modo, piove tantissimo

Ma non tantissimo per modo di dire, tantissimo davvero, tantissimo di brutto.
Del tipo che il mio cane piuttosto scoppia, ma sotto quel diluvio li, lui, non ci va. Colcazzo, sembra pensare.
E poi c'è la frase ad effetto del tipo "piove, ma io ho il sole dentro"...che fa tanto soap opera sudamericana eppure un pochino io mi sento così, dopo il mio week end al mare con RR.
Era un po una prova del nove, bisogna ammetterlo, perchè non può essere tutto così perfetto, insomma, qualche cosa che non va la si deve pure trovare...chessò, non si lava, gli puzzano i piedi...
ed invece no.
Invece è perfetto, per me. E' decisamente perfetto per me.
E' talmente perfetto per me che al ristorante siamo di quelli che ordinano quei due piatti li, che sembrano buoni tutti e due, così poi si fa a metà per uno...
E mi sembra anche un po assurdo che da quando, per modo di dire, "sto bene", io abbia perso un po l'ispirazione.
Cioè, mi sono chiesta, in quest'ultimo periodo, se uno non deve essere un pò malinconico per scrivere qualcosa di interessante.
Che fondamentalmente quando tutto va bene non è che può scrivere un post:
"cari amici, va tutto bene, sono felice, speriamo che duri e sticazzi"...
Uno ci deve mettere un po di pathos senza sembrare eccessivamente mielosa, stucchevole, ammorbantemente felice.
Allora si arriva a ieri che io ed RR si parla di noi, dopo poco più di un mese che noi si esiste, si parla dei lavori nella mia casetta adorata, che procedono svelti, oltretutto, i muri sono stati abbattuti e ricostruiti, l'idraulico lavora alacremente, l'elettricista ha fatto le reinure...le reiche??? ed RR se ne esce con la storia che, quando la casa sarà pronta, a conti fatti saranno TOT mesi che si sta insieme ( dove TOT è = > a 5 oppure =< a 5 e dove TOT dimostra la mia teoria che la matematica è una pura opinione) e quindi si potrebbe anche pensare di vivere insieme...
Esissignori, avete capito bene.
Perchè lui ci mette la firma oggi, su di noi, dice...
E se io dovessi basarmi solo su quanto mi tremano le mani, le ginocchia, sui battiti del cuore accelleratissimissimi e le farfalle nella pancia che ormai sono uno stormo impazzito...anche io ci metto la firma, con il sangue se serve.
Perchè sono spudoratamente innamorata come una ragazzina, dopo poco più di un mese e mi vergono, perchè onestamente non lo so, se è una cosa bellissima o un pò assurda.
E allora lo dico qui, che lo so che non mi giudica nessuno, qui...che è casa mia...

Che raschiavo il fondo ed è arrivato quest'uomo incredibile che dice che tanto prima o poi vivremo insieme comunque, perchè fare tanti traslochi...
E poi c'è lei, la mia casetta 100 mq e poco più e la sua, grande il doppio, con quella camera da letto in mansarda che quando piove, e piove tantissimo, chiudi gli occhi WOOOWWW...e quelle due stanze da letto in più, due bagni, di cui uno, guarda un pò che caso, c'ha pure il doppio lavandino ed una doccia che ti serve il tomtom per uscirci.
Ed io ho trent'anniequalcosa e mi piacerebbe avere dei figli, prima o poi, e anche a Lui ( e poi ditemi che non è perfetto), che se sto a guardare che la sera rimbocca la copertina al cane non so se è dolce da morire o rincoglionito perso...
Ma tanto io ho gli occhi a cuore quando lo guardo e sono di parte.

Quindi eccola qui, la regina delle seghe mentali, che anche quando tutto va bene un problema lo dobbiamo trovare.
Che io con quest'uomo fantastico ci andrei a vivere domani, anzi, stasera. E poi penso alla mia casetta, ai sei anni in cui è stata il mio nido, al fatto che proprio perchè è il mio nido non è pronta, non è predisposta, per accoglierci in due, non quanto la sua. E penso a mio papà, ad un altro uomo meraviglioso, che ci passa le sue giornate, nel cantiere che è oggi la mia casetta, a dirigere i lavori...
Come glielo dico, a papà, che magari non ci entro nemmeno? che si, bella, grazie, è venuta bene, ma io vado a vivere con RR in casa sua che è più grande?
glielo dico e basta, perchè l'importante è che io sia felice, no?

Perchè piove tantissimo, ma io sono felice. La pioggia picchietta sul tetto della camera da letto di RR che dorme, mentre io picchietto sui tasti dell'iPad, accanto a lui, e penso a quando tutto questo sarà la quotidianità e lo ammetto, ho un po paura...