La verità è che quando ho iniziato a scrivere questo blog non lo sapevo, che sarebbe stato la mia cura.
Ma lo è stato, inconsapevolmente. O forse sono stata io, la medicina di me stessa.
Lo sono state quelle parole che avevo sempre tenuto per me e che un giorno mi sono uscite dalle dita come se fossero sempre state li pronte a farlo.
Scopri che il mondo dei blog può essere emozionante e sorprendente. Leggi di persone che ti chiedi perchè non hai avuto la fortuna di incontrarle, nella vita, di conoscerle, di frequentarle.
Mi da un senso di benessere, questo. La me grigia si illumina un po, quando penso a cosa è stato il blog per me in questi ultimi mesi.
La mia Amica Lontana, blogger anche lei, poetica e sognatrice, scrive da anni un blog che ho sempre seguito con quel miscuglio di trepidazione, amarezza, malinconia...
Quel suo blog forse è stato per lei un esorcismo alla vita che non amava più, un piccolo pezzo di quel puzzle che le ha dato il coraggio e la forza per lasciarsi tutto alle spalle per andare incontro ad una città nuova ed una vita nuova.
Quel blog che è stato spesso in silenzio, quel blog che per mesi ha taciuto, oggi è tornato a parlare e parla con parole tristi, perchè è questo, quello che deve fare un blog: essere lo specchio dell'anima.
Forse oggi l'anima della mia Amica Lontana piange un po.
Lei è stata per anni la protagonista di una di quelle favole alle quali ho assistito da lontano.
Un trasferimento impegnativo, una nuova vita che ti assorbe, ti fagocita, ti sconvolge.
L'incontro con un Rospo che diventa un Principe e tu nemmeno te ne accorgi....
E poi la favola finisce.
O meglio, si prende una pausa, qualunque cosa significhi.
Una pausa che inizia con il bisogno di spazio, con la ricerca di un piccolo appartamento che sia solo suo, con gli occhi che corrono veloci su un altro uomo, ma solo per un attimo, e poi tornano li, dove sono stati posati per anni.
Un anello un pò a forma di goccia, o forse era una lacrima? nell'anulare sinistro...
E piangere abbracciati dicendosi addio, no, non addio, arrivederci, e turbinare nell'inferno delle ferite del cuore, che lo sai che ne esci, prima o poi, ma quando ci sei dentro il male toglie il respiro...
Ora la mia Amica Lontana cerca in se stessa colpe che non ha, perchè alle volte le cose vanno come devono andare e noi non ci possiamo opporre al destino.
E io ci sono passata, attraverso quella tormenta. Che devi fare i conti con le tue zone d'ombra e nessuno sa essere crudele con te come te stessa. Poi un giorno capisci che non ti puoi opporre, che devi lasciare che la corrente ti trascini sul fondo con lei, devi lasciarti strapazzare un pò, forse ti sentirai annegare, ma alla fine risalirai e dimenticherai, almeno un pò...
Perchè io lo so che le ferite del cuore si rimarginano, anche quando sembra che non smetteranno mai di sanguinare. Lasciano cicatrici che sono un monito per il futuro, stanno li a dimostrare che ce l'hai fatta, ancora...
E se è vero che nessun posto è lontano, che quando vuoi essere vicino a qualcuno che ami in realtà ci sei già...
La verità è che anche se io turbino in un mare di emozioni opposte alle sue, che vivo l'inizio di un amore, e lei -forse- la fine (di un amore o di un capitolo di esso), la verità è che non vorrei essere in nessun altro posto, oggi, se non con lei a dirle quello che mi disse lei tanti anni fa, ai Murazzi a Torino, quando piangendo le dissi "non mi passa più, amica": "passerà, vedrai..."
...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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mi viene voglia di abbracciarvi entrambe.
RispondiEliminaHai presente il pezzo in cui dico che alcune persone avrei voluto conoscerle davvero? Tu sei certamente una di quelle...
EliminaPassa sempre.. dille di stare tranquilla!
RispondiEliminaCredo che lo sappia anche lei, che passerà, ma quando ci sei dentro fai fatica anche ad alzarti dal letto al mattino...forse è proprio la speranza che passi, a fartelo lasciare, quel letto, per continuare a vivere.
EliminaHai proprio ragione, il blog ti apre un mondo di pensieri e persone che non avresti mai detto. Anche per me è stato e continua ad essere una finestra sul mondo che contribuisce a dare un senso a questo mio stallo esistenziale. Ci credo e ci voglio credere anche io, che passerà. Deve!!
RispondiEliminaUn abbraccio alla tua Amica Lontana, e alla fortuna che ha ad averti vicina.
Deve passare e passa, passa sempre. Anche i momenti di stallo esistenziale, passano ;-)
Eliminabellissimo post!
RispondiEliminaGrazie!!!!! Ben arrivata!
EliminaAbbiamo scritto qualcosa di simile. Io parlo di onde, tu di correnti. Speriamo di riuscire ad uscire dall'acqua, prima o poi. Anche io ho aperto il blog come una forma di esorcismo e confermo quanto sospettavo circa 5 mesi fa: le parole ti curano.
RispondiEliminaBacio!
Magari saranno proprio le parole a tenerci a galla quando sentiremo che stiamo per affogare...
EliminaUn bacio
Tanta forza, ci vuole taaanta forza.
RispondiEliminaIo so che Lei ce l'ha quella forza, ha tutta la forza che le serve per rimettersi in piedi e ricominciare a ballare, con gli occhi chiusi e la musica nelle orecchie...
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