Il mio passato non mi da fastidio, non mi fa paura, non ingombra il mio bagaglio di ricordi e non è un fardello che mi trascino dietro su di un carro senza una ruota.
Il mio passato è solo il mio passato.
È parte di ciò che sono, ha contribuito a rendermi quella che sono, ma è passato.
Non combatto dei fantasmi, non ho rimpianti, non ho partite aperte e cerchi da chiudere.
Sono stata rimproverata di parlare troppo del passato, sono stata rimproverata di non vedere quello che di bello ho nella mia vita e di parlarne troppo poco, comunque e sempre.
E, come al mio solito, io anche in questo caso ritengo che sia solo una questione di prospettive.
Dipende sempre dal punto di vista di chi legge, di chi osserva, dipende dalla chiave di lettura di ognuno, dai suoi schemi mentali ecc .
Io parlo del mio passato, a volte, del mio presente, altre, del mio futuro altre ancora.
Non mi aspetto che ogni mio post raccolga unanimi consensi, anche perché si sa, sono pessimista di natura, capricciosa, melodrammatica, noiosa e grigia dentro, ma ho la presunzione di sperare che tutti accettino quello che scrivo con la serenità del fatto che sono parole scritte, sono me e sono solo una milionesima parte di me e quindi, detto ciò, mi tocca aggiungere presuntuosa alla lista dei difetti.
Rispondo però a chi mi ha mosso la critica, certamente costruttiva, di non vedere quello che di bello ho nella mia vita e di soffermarmi su un passato che delle volte ha fatto male davvero, altre volte meno, altre volte per niente ed é stato solo un susseguirsi di avvenimenti. Gli rispondo qui come gli ho risposto di persona: è questione di punti di vista.
Ognuno ha il suo, grazie al cielo. E tu lo sai meglio di me.
Dal mio punto di vista, attualmente, nella mia vita non succede niente di particolarmente interessante, di minimamente interessante, o che, secondo i miei schemi, sia interessante abbastanza e valga la pena dedicarci mezz'ora per scriverlo qui sul mio blog.
Domani potrei essere smentita e detto tra di noi ci spero anche parecchio.
Potrei essere retorica e dire che c'è chi sta peggio di me.
Lo so.
Quindi, sempre per la legge di attrazione universale, che più che un mio vangelo è un esorcismo alla sfiga, lo so che sono una persona fortunata:
- ho un bel lavoro
- ho una casa mia, una macchina mia ed un buono stipendio
- ho la salute
- ho una bella famiglia
- i miei famigliari sono in salute
- ho molti amici che mi vogliono bene
- i miei amici sono in salute
- non sono un cesso e qualche volta sono anche un po' simpatica
- ho anche avuto qualche amore di cui conservo un ricordo tenero, sepolto sotto la cenere del mio cuore spezzato.
- sto per comprare la casa dove vivo, il che implica che posso sobbarcarmi un mutuo da sola...
- sono presuntuosa e con presunzione posso asserire di essere mediamente intelligente, mediamente stupida, mediamente seria e mediamente frivola...
In generale sono una persona mediamente appagata.
In generale sono mediamente felice.
Mediamente.
Non ci sono cerchi da chiudere, scheletri nell'amadio, fantasmi dei natali passati, vorrei solo eliminare la parola mediamente dal mio vocabolario, io voglio essere totalmente felice, disperatamente felice, assolutamente felice.
Felice in modo sconsiderato, sconveniente, compromettente.
Che non lo so io come si fa, non so nemmeno se lo si può essere, in una vita intera, felice così, ma mi piace sperarlo o sognarlo.
C'è chi farebbe cambio, c'è chi sogna una vita senza scossoni e non voglio urtare la sensibilità di nessuno, sono sempre loro, i dannati punti di vista.
Leggi ancora il mio Blog se ti fa piacere, non leggerlo se leggerlo ti disturba.
Sapevo di correre questo rischio.
Chi mi ha mosso questa critica è un uomo, e per quanto mi conosca, dopo anni di sincera amicizia, é un uomo e c'è quella piccola zona d'ombra che ogni donna ha che lui non potrà mai conoscere, nemmeno se io volessi esporla al sole, perché non dipende da me, ne da lui, ma fa parte della vita.
Quella zona d'ombra delle volte emerge, nel blog, più prepotentemente di quanto vorrei e così mi costringo a giustificarmi con chi mi vuole bene, mi costringo a parafrasare i miei post alla ricerca di una frase che possa essere stata equivocata o fraintesa.
Vi faccio le mie scuse, se qualcuno si é annoiato, arrabbiato, se ha sbadigliato, sbuffato o alzato gli occhi al cielo leggendomi.
Potrei dire: questa sono io, prendere o lasciare.
Ma non lo dirò per la paura che mi si dica: "allora lascio" ed io questo rischio non lo posso correre, non posso e non voglio.
Quindi dirò: questa sono io, amatemi così.
Spero che possiate farlo.
...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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