Ero in terza elementare e la maestra spiegava le tabelline. Avevo circa otto anni quando ho capito che no, i numeri non sarebbero stati il mio futuro.
La matematica ed io abbiamo litigato molti anni fa...
Da allora non abbiamo mai fatto pace.
Crescendo ho capito che le parole sarebbero state la mia strada e che ai numeri qualcuno avrebbe pensato per me.
Poi una arriva a trent'anni e capisce che ci si deve piegare, per una ragione o per l'altra, alla legge dei grandi numeri.
È tutta una questione di numeri: più clienti contatti più contratti riesci a chiudere, più esci la sera più gente conosci, più vai in palestra più sei FAIGA.
Più pensieri positivi fai più l'universo ti premia (?)...
Siamo tutti vittime della legge dei grandi numeri?
I numeri ci hanno colonizzato.
Siamo schiavi dei numeri.
Anche io, che i numeri li aborro, dopotutto sono solo la matricola 267800, la prima o l'ultima in classifica. Una delle tante.
La numero uno.
La numero zero.
Wikipedia docet:
La legge dei grandi numeri descrive il comportamento della media di una sequenza di n variabili casuali indipendenti e caratterizzate dalla stessa distribuzione di probabilità al tendere ad infinito della numerosità della sequenza stessa.
Eeeehhhh????
...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...