La mia Barcellona Profuma di muffin, di pancakes e di birra.
La mia Barcellona ha il suono fragoroso delle risate, il rumore dei tacchi sulla strada, delle gambe stanche che si trascinano, dei bicchieri che tintinnano un Brindisi, l'ennesimo.
Ha il colore rosso del rossetto più rosso, che tanto dura poco, se continui a bere dalla bottiglia.
Dopo la mia Barcellona Dovrei dormire, dopo il mio weekend a Barcellona, ma non riesco.
Sono stanca, ma la stanchezza non vince le emozioni che mi confondono, si mescolano con i ricordi ancora troppo recenti, con la tristezza consapevole di chi sa che passerà troppo tempo perché lo si possa fare ancora, sono stanca e troppo triste, sono stanca e troppo felice, sono stanca e già Barcellona mi manca.
Amiche che si ritrovano per festeggiare una di loro che si sposa. Che già questo basta a sconvolgere un po' la vita, se ci si ferma a pensare: LEI si sposa e se nella sostanza non cambia niente, forse proprio nella sostanza cambia tutto. E quindi le si organizza l'addio al nubilato pensando a cosa si vorrebbe per se.
Barcellona e VOI, ragazze.
Yo no soy la novia, ma non potevo comunque chiedere di meglio.
...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...