Ho scritto che lasciavo la mia casa ad una ragazza carina e che andava bene così.
E allora perché è da ieri che piango?
Ieri ho saputo che lei ha già traslocato e con la notizia è arrivata la crisi.
E con la crisi le lacrime, a fiumi.
Si, lo so, sono solo cose, come dice RR e si, lo so, è ridicolo che io pianga perché non ho nemmeno avuto il tempo di salutarla, che lo so che è solo una casa, sono solo 4 mura senza vita...
Ma io avrei voluto salutarla lo stesso. Mi sarei seduta per terra, in mezzo alla sala e mi sarei presa dieci minuti per dirle arrivederci. Mi sarei presa il tempo per ringraziarla di avermi protetto ed accolto, avrei pianto un po nella nostra solitudine e poi -forse- sarei stata capace di chiudermi alla spalle quella porta senza più voltarmi indietro...
Ed invece sono qui che piango, nella casa bellissima che é casa mia ora e che divido con un principe azzurrissimo e mi sento una stupida a pensare che ora vorrei solo poter entrare in quella casa quando voglio e non posso farlo. Perché è casa mia, ma non è mia.
E se anche sono solo cose, questa separazione mi fa stare male come non pensavo.
Perché l'ho evitata, quella casa, per tutti questi mesi.
Ho fatto finta che fosse normale, ne ho parlato poco e con una strana serenità, a guardarmi indietro adesso.
Si chiamano meccanismi di difesa?
Cazzate.
Mi sono solo corazzata in attesa del colpo che sapevo sarebbe stato sferrato ed è arrivato ieri, al momento di fare l'inventario per i mobili, quando ho capito che avrei dovuto farlo a memoria, perché lei dorme nel mio letto, mi paga l'affitto e li dentro, io, non ci posso più entrare.
Sono un'ipocrita che fingeva -con se stessa- che andasse tutto bene.
Sono stata ipocrita a scrivere che ero contenta che andasse a lei, anche se sono contenta davvero, perché io sono dove dovrei essere e quella casa non potrebbe avere inquilina migliore...
E allora, perché piangi?