...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

sabato 22 dicembre 2012

E poi mi chiedono perché sono ancora SINGLE

Sono le quattro del mattino di un sabato notte trascorso con due meravigliose amiche bionde e dormire è fuori discussione.
Sono talmente in botta da stimoli, visivi, uditivi (e olfattivi, DIOCENESCAMPI), che proprio non si può dormire, quando hai trascorso una serata così.
Stasera, gentili esponenti del sesso opposto, mi avete offerto una serie talmente ampia e interessante di spunti di riflessione che il mio status sociale di ZITELLA impenitente si amplia e si colora di sfumature impensate.
E dopo stasera, e lo dico con un pizzico di sollievo, mi sento un po' meno colpevole.
Che si sa, io sono una stronza, ormai é stato detto, che "non si capisce mai cosa pensi davvero" e che io c'ho la faccia da bambola bastarda....lo so, lo so.
Ma stasera, all'equazione UOMO=PAPPA+CACCA+SONNO (+ VOGLIOTROMBARE), si aggiungono, in ordine sparso:
Mi ubriaco, ballo sconsideratamente, mi ubriaco tanto, mi ubriaco in modo molesto, limono qualsiasi cosa mi capìti a tiro (che la mia professoressa all'università diceva "ogni cosa ha il suo nome", ma in questo caso si può parlare solo di COSA in senso meramente oggettivo), sudo in modo imbarazzante, biascico parole a caso, faccio avance in modo molesto, molesto, sono molesto, inneggio imbarazzanti cori alla malcapitata mamma puttana di qualcuno a caso, mi picchio con qualcuno a caso perché fa uomo rude, mi picchio con un amico perché fa capobranco, mi picchio da solo perché sono scemo...spintono perché io sono forte e c'ho il muscolo scolpito, sbavo dietro a due poverette che si strusciano ignare di denigrare la popolazione femminile tutta, sbavo ancora di più dietro a quelle due oche che più tu sbavi e più loro si strusciano, che se sbavo ancora un po' poi magari quelle si baciano e io raggiungo il nirvana, bevo fino a raggiungere il tasso alcolico limite per il coma etilico e se poi, in coma etilico ci finisco davvero, sai che Figo quando lo racconto agli amici? "Bevoooo, bevoooo, bevo, bevo, bevo, mi ubriaco e sono felice anche se poi vomito", eccolo, l'inneggiante inno alla supremazia maschile.
E noi siamo il sesso debole.
Stasera, giusto per citare un episodio, ho ricevuto un invito a cena.
Fin qui, tutto piuttosto nella norma...
LUI: ciao Giulia, ti ho vista tutta sola e sono venuto a salutarti
IO: ciao, hai fatto bene, come stai? Cosa fai adesso?
LUI: cosa faccio stasera?
IO: mmmmm, no, nella vita, ma non importa, bevuto troppo? Ce la fai ad articolare un pensiero?
LUI: si, mmmmm, no, ecco, mmmm, si, eehhhmmm, cioè, si, no, pensavo che non ti ho mai chiesto di uscire perché sei la sorella di un caro amico, ma adesso che non convivo più perché quella situazione non mi piaceva e ho scoperto che non sono uno da convivenza, magari ti invito a cena
IO:...............................
IO:????????????????
IO:!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
IO: sono ancora la sorella di un tuo amico
LUI: si, si, ma noi siamo amici su Facebook? Perché non mi piace chiedere numeri di telefono alle ragazze quando sono ubriaco (ma gli inviti a cena, quelli si eh? N.d.r, cazzo!) me la mandi l'amicizia? Così andiamo a cena?
IO: ne parliamo poi quando sei sobrio ok?
LUI: nwgekjrhkejrfjeirltsdnwekgksjhisfuglietjgntgbvjhbjhefkruotilkaerng kguehrgj dstjgseuitghekfjgniu skdjngrsttksrtngljnio irsngourstgiusethglg
IO: ciao. Buona serata, divertiti.

Adesso, e c'ho i testimoni e ve lo giuro che non sto esagerando, ma davvero non saranno passati cinque minuti di orologio da questo interessante dialogo che lo vedo a 10 metri da me che si limona impenitente una presa a caso dalla pista da ballo.
Mi giro dalla parte opposta, per risparmiare ai miei occhi cotanta scena (e la mia amica che ride sguaiatamente) e scorgo tre strani individui che ballano con le magliette tirate su e la pancia scoperta, ma perché? Perdio????
Disperata. A quel punto sono in panico: sono circondata da imbecilli. No, perché al peggio non c'è mai fine e il mio "spasimante", perché fa scena chiamarlo così, finito di limonare torna alla carica come niente fosse, lui. Riproponendo la manfrina dell'amicizia su Facebook e altre cose che, come significato, avevano più o meno questo: wejkhkaejrn ktughiuewrhgruewrh oindsiuelsihgesljtng sarkgeakrgaekrjng kesigtuhksk ijogasrkjf.
Stasera ho visto di tutto, il mondo doveva finire ieri, i maya si sono sbagliati e tutti gli esemplari assurdi esistenti su questo pianeta sono usciti dai rifugi antiatomici che si erano costruiti, rovinati da giorni di deprivazione sensoriale, per riversarsi senza pietà nel locale da me e dalle due amiche bionde scelto per qualche ora di magra caccia.
La storia del vitellone, italiano medio, con camicia bianca iper aderente sotto un giaccone di montone peloso alla TRONISTASTYLE che ci prova, in questo ordine con me, con amica bionda 1 e amica bionda 2 ed al terzo rifiuto comincia a riversare epiteti eleganti e imprecazioni lusinghiere, questa storia ve la risparmio, per stasera, ma forse solo perché non posso sopportare troppo, qualcosa devo dimenticarlo, per sopravvivere.
Ora, mie cari uomini, che io vi amo, tutti, incondizionatamente e so che lo sapete, sempre per non fare di tutta un'erba un fascio, vale sempre la regola dell'eccezione che questa regola la convalida (o la invalida), e quindi io lo so che abilmente e sapientemente mescolati nel branco inumano di uomini da circo, ci siete anche voi, portatori sani di cervello, che se fosse per me vi proporrei al WWF come specie in via di estinzione da proteggere. Manderei anche un contributo economico, a mezzo bollettino postale, se servisse a mantenervi in salute.
So che ci siete perché stasera, nel delirio generale, uno di voi mi ha regalato qualche minuto di brillante conversazione, che mi ha aiutata a rileggere alcuni degli avvenimenti della serata in chiave maschile, che apprezzo lo sforzo, ma ci vuole di più per scalfire il retaggio di tutti i miei anni di esperienze negative, caro mio. Comunque sei stato un faro nella notte, lo dico per te, per chi sta con te e per chi ci starà, che le relazioni non sono tutte impegnative e che, anzi, non dovrebbero esserlo per niente, che una relazione dovrebbe essere semplice, caro il mio faro nella notte, stasera la lezione è questa: è probabile che qualche lanterna ci sia, la fuori, che non siano tutte lucciole, possiamo solo incrociare le dita, appenderci al collo la zampa di un coniglio, farci il segno della croce, per chi ci crede, accendere un cero alla Madonna, a Padre Pio, a sant'Antonio ecc ecc ecc e sperare di inciamparci, prima o poi, sulla nostra lanterna.

E fu così, grazie al mio famoso dono della sintesi, che si fecero le 5 del mattino.
Vado a dormire che c'ho una certa età, io.


1 commento:

  1. Bellissimo articolo ;)
    Che ci vuoi fare,molti dei miei coleghi maschietti sono cosi' come li descrivi in questo articolo...in discoteca poi apriti cielo........
    Comunque ti devo leggere più spesso perchè mi piacciono i racconti di vita quotidiana ispirati alla realtà vissuta sulla propria pelle.

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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...