...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

sabato 2 marzo 2013

La maledizione di Barbara Millicent Roberts

Barbie per gli amici.
E che sia chiaro, io non sono fra quelli.

Barbara Millicent Roberts, Barbie per gli amici, mi ha rovinato l'esistenza.
È tutta colpa sua.
Non fosse stato per lei ora io sarei diversa, tutta la mia vita sarebbe diversa.
Lo so. Ne sono certa. Non sarei acida, cattiva, rissosa, controversa, ribelle, selvatica e cinica.
Sarei rosa.
Sarei rosa, avrei la casa rosa, la macchina rosa, i vestiti rosa frufru, i boccoli biondi, le ciglia lunghe e due tette da paura.
E avrei Ken.
Muscolo scolpito, sorriso smagliante e bramoso di amore per me.
Ciao proprio.
Barbara Millicent Roberts ti odio.
La mia mamma, qualche sera fa, mi ha raccontato una cosa della mia infanzia che sconvolge tutto quello che ho creduto vero fino a ieri. Che spiega tutto. Che mi giustifica. Che mi redime.
Mia mamma mi ha raccontato che quando giocavo con Barbara Millicent Roberts ero odiosa.
Li ha avuto inizio il mio declino.
Io non avevo capito niente. Avevo Ken in mio potere e non ho saputo sfruttare le sue potenzialità.
Avevo Ken ed ero una gran spaccamaroni, a detta di mia mamma, che non si risparmia, ero tutta un: "Ken alzati, Ken siediti, Ken stai zitto, Ken fai questo, No Ken, scemo Ken..."
Le mie amiche pettinavano Barbara Millicent Roberts, la preparavano ai suoi incontri galanti con Ken, la imbellettavano, vestivano e sognavano con lei le notti d'amore che la aspettavano.
Io lo bacchettavo, Ken, lo cazziavo.
Arrivava con le Rose e io volevo i tulipani.
Ci portava in montagna e io avevo vestito Barbara Millicent Roberts da mare e col cazzo che vado a cambiarmi, vai a casa tu, Ken, posi la gip e torni a prendermi con la Ferrari testa rossa.

Ho reso Barbara Millicent Roberts la peggiore delle zitelle bisbetiche in circolazione.
E avevo sei anni.
Verso gli undici il colpo di grazia: tutte rasate a zero, BARBAREMILLICENTROBERS.
profanate nella loro plastica bellezza. Credo che quello sia stato l'ultimo sgarro. La cattiveria che Barbara non mi ha perdonato e per la quale ha deciso di farmela pagare: una vita senza un Ken.
Non avevo capito niente e ora pago ogni errore, con la condizionale.
Scusami Ken.
Volevo redimermi, ma ho scoperto che non sei più in commercio.
Ken si è estinto.
Fine di un'era.



(Tumblr)









1 commento:

  1. Ma sei fantastica!! Ho riso tutto il tempo ;)
    Io le barbie le pettinavo, le facevo andare a cane con Ken ed erano sempre un po' manager in carriera e un po' oche giulive ma niente, non ha funzionato neanche per me.
    Niente Ken e sono acida, rissosa ecc ecc.

    (grazie per essere passata da me! E' un piacere)

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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...