...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

lunedì 24 dicembre 2012

Tutta colpa dei miei genitori...

Per un motivo o per l'altro, si sa, è sempre colpa loro.
IOODIOIMIEIGENITORI, ogni esemplare di sesso femminile con un età che oscilla tra il 12 ed i 16 anni (DIO LIBERI LE DONNE DA QUEL PERIODO) con un'adolescenza travagliata come la mia l'ha pensato, almeno una volta, anche due, tre, quattro...
Insomma,
È tutta colpa loro, ma alla fine ci torni sempre, da loro, bambina debole.
Freud docet.
Chiamatelo complesso di edipo o semplice dato di fatto, ma mio padre mi ha rovinato la vita.
Rovinata e condizionata in modo irreversibile.
Mio padre ama mia madre.
Chissacosapensavate.
Papà, mi leggi? Ti sei spaventato, eh?
Mio padre ama mia mamma di quell'amore fottutamente meraviglioso che tutte le donne sognano.
Mia mamma, che alle prime pene d'amore mi citava la MIA, che gli uomini non cambiano, prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola.
Macchenesai tu, mamma.
Beata te, che MIA diceva che l'uomo in gruppo è più cattivo e quando è solo ha più paura, ma i miei sono sempre stati cattivi uguali.
Mio padre rispetta e stima mia madre, la protegge e nello stesso tempo ha bisogno di lei come un bambino.
Mio padre senza mia madre sarebbe un uomo perso, lo dice sempre: iosenzalamammanonsostare, un paio d'ore fa l'ultima volta.
è il braccio destro e la metà del cuore di mia mamma, sono ciò che manca uno dell'altro per essere completi.
Sono un assolo.
Quarant'anni insieme per sentirlo dire tutte le sere, a cena: "avete visto che bella la mamma oggi?".
I miei genitori insieme sono felici, basta.
Quanta banalità in una vita insieme, se questa vita è felice.
Che palle quarant'anni di vacanze insieme e non annoiarsi mai.
Quanto impegno ci si deve mettere perché questo succeda?
Quanto ci si deve smussare, modellare per diventare la metà della mela perfetta per qualcuno?
Quante volte ci si deve piegare ad un compromesso, si deve ingoiare un piccolo rospo o farsi morire una frase in gola anche se è li, sulla punta della lingua che spinge per uscire?
Quando vivi per trent'anni con questo esempio, dico io, come puoi accettare il compromesso di accontentarti della marmaglia informe e degenere (degenerata e degenerante) di gente che c'è in giro?
Accontentarsi, è questo il punto.
In buona sostanza insegnandomi l'amore mi hanno traviato. Hanno inculcato nella mia mente da bambina, adolescente poi, ragazza e donna l'idea che è così che dovrebbe essere ed ora, trascenderne, diventa piuttosto complicato.
Per non dire praticamente impossibile.
Non puoi trascendere da questo, se questo è quando hai visto, respirato ed imparato nella vita.
Che poi, a pensarci bene, chi vuole trascenderne? Chi è disposto ad accettare qualcosa di diverso sapendo che può esistere una cosa così...
ora, a dispetto di quello che puó pensare Freud, o la Melanie, sua discepola, che sinceramente a me mi inquieta un po la figura di Freud, perché uno che partorisce certe idee, così dal niente, qualche problema ce l'aveva già di suo, a dispetto di quello che dice lui, a me mancherà sempre qualcosa.
Tutto questo in buona sostanza significa: avere come esempio di vita l'amore è un male.
Vedere come si vive in mezzo all'amore ti mette un sacco di paletti, di limiti e di vincoli. è oggettivo!
Vedere il loro amore rende più chiari i miei confini e più limpide le mie mancanze.
Che il mio ormai famoso senso di inadeguatezza si propaga e dilaga al pensiero che io dovrei vivere un amore così e sono lontana anni luce anche solo dall'averlo intravisto da lontano, un amore così.
Quella è la strada per la felicità e saperlo mi rende il percorso per raggiungerla più facile o più tortuoso?
Per stasera dovrò accontentarmi di una serata tra amici, di cose semplici, che non sono poi così male, non sono male per niente, in effetti.
Per stasera, che è Natale e si sa che siamo tutti più buoni, anche io che buona non lo sono mai, mi sento fortunata un po come è fortunata la mia mamma, a modo mio, ad avere chi mi scrive "per me sei la numero uno". Che ad essere la numero uno per una persona come lui c'è già da sentirsi arrivate nella vita.
E per la cronaca, uno come lui, a mio padre piacerebbe pure.

2 commenti:

  1. No, avere un bell'amore come esempio non è un male. E' l'(apparente) impossibilità a trovarlo, anzi a costruirlo (trovarlo vorrebbe dire vederlo spuntare come un fungo... no no no!!), che fa male, perchè per un esempio buono ce ne sono duemila storti e ci sembra che siano tutti appiccicati a pelle a noi.
    Ma, quanto sia consolante non lo so, noi siamo diverse dai nostri genitori per il periodo culturale in cui viviamo, e anche le dinamiche con cui le coppie si scelgono e si evolvono lo sono. E grazieaddio siamo diverse nel senso più universale del termine.
    Non c'è solo l'amore del "come-è-bella-la-mamma-stasera"; c'è anche il "sei-una-rincojonita-ma-ti-ho-ugualmente-scelto-e-non-ti-cambio", ad esempio...

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  2. Ad esempio, e mi sembra bello, come esempio. Grazie per questa chiave di lettura, diversa dalla mia, che è esattamente il motivo per cui il blog esiste.

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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...