...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

domenica 10 marzo 2013

Partenze- Arrivi- Partenze

E ancora arrivi, e partenze, e arrivi e partenze.
Che fanno male.
Ho mie grossi occhiali scuri, quelli nuovi, quelli tondi, che li terrei su anche per dormire. Ho messo quegli occhiali per nascondere che sto ancora piangendo.
Piango ad ogni sua partenza.
Ma aspetto che la macchina sia andata via, che la porta si sia richiusa alle mie spalle, che lei non mi veda, per farlo. So che anche lei fa così. Cerchiamo di trattenere le lacrime, di ingoiare il groppo che stringe la gola, di nascondere il magone.
È per questo che adesso posso piangere, perché la mia Amica Lontana è partita.
La vacanza è finita.
Lei si porta via quella me che sono solo quando sono con lei, con L'amica bionda che fa la mamma e con la piccola amica.
Loro, che sono le sorelle che ho scelto di avere nella vita, e che solo con loro galleggio in quella strana dimensione ultraterrena di felicità inebriante.
Poi la mia amica lontana riparte e una morsa mi stringe un po lo stomaco perché non so quando la riabbraccerò ancora, e so che quando sarà, sarà comunque tra troppo tempo.
Piango perché, come sempre, mi mancherà. Piango perché sono un'egoista di merda e vorrei che tornasse qui, ecco l'ho detto. Piango perché le voglio bene e voglio che sia felice e so che lei è felice la e da quella città, da quell'amore e da quella vita vorrei che avesse di più.
Vorrei che avesse tutto.

Ho ancora addosso le sensazioni di una notte intensa, come solo le notti passate insieme riescono ad essere. Il mal di testa di chi ha bevuto troppo, i ricordi confusi che si mescolano e si confondono.
I dubbi. I "avró fatto bene o avró fatto male?" mentre da regina delle seghe mentali giocherello con i capelli, come faccio sempre quando penso... E le mie amiche, che lo sanno, che mi sgridano, "comportati male" - dicono- "smettila di pensare" -dicono- .
Le mie amiche. Il brindisi alle "amiche del cuore", che forse non tutti possono capire, ma secondo me si può essere amichedelcuore, nel senso più profondo possibile, nel senso che io lo so bene che il mio cuore è annodato al vostro, con un bel nastro di seta rosa, ovviamente.

Fai buon viaggio amica lontana.
Aspettando il tuo ritorno, il nuovo arrivo, sono tanto magicamente felice quando triste.







2 commenti:

  1. Dovreste piangere un po' assieme, invece. E ridere di quelle lacrime e dei loro significati (ché ce n'è sempre più d'uno). E prendervi in giro ed impastare tutto questo bene così accecante con quelle lacrime che lo fluidificano, lo trattengono meglio.

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  2. La tua amica lontana, lo sai, è sempre vicino a te, è lì quando piangiamo senza guardarci nel momento in cui ci salutiamo con un fintissimo " a domani " , quando ridiamo a distanza, quando ci vediamo attraverso un iPad, che è quasi come stare una difronte all'altra prendendo un caffè. Il nastro rosa che annoda i nostri cuori non si scioglierà mai. Ti voglio bene amica.

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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...